Happy End 2004 > Ronin
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Il 29 dicembre 2003 Ronin, uscì di casa verso le 18:30. Era stata una giornata uggiosa, piovigginosa, di quelle da stare volentieri in casa. Quel tardo pomeriggio un vicino aveva aperto mezz'ora prima del nostro rientro il portone al nostro micio. Lui era uscito, nonostante il tempaccio, per fare il suo solito giretto. In quattro anni non era mai successo nulla, Ronin stava molto volentieri in casa, tanto quanto odiava stare chiuso in casa. Ma quella sera non rientrò e nemmeno il mattino dopo.
Dopo 12 ore di attesa ho incominciato di giorno a rivoltare la città e a piangere lacrime inconsolabili di notte. Non auguro a nessuno quello che ho passato e di dover vivere uno stato d'animo simile.
Abbiamo disseminato 350 volantini segnaletici in centro. La Gazzetta locale ci ha gentilmente pubblicato un annuncio con tanto di foto. Lo sapeva tutta la città e se non era tutta lo sapeva almeno metà. Facevo ogni giorno qualcosa: attaccare volantini, controllare dove li avevano strappati, chiamare TUTTI i veterinari, mandare mail segnaletiche ad amici e conoscenti, passare e ripassare in zone della città che conosceva bene o che forse non conosceva affatto... Non è passato giorno in cui non facessi QUALCOSA per cercarlo. Sono fioccate le telefonate di segnalazioni e di incoraggiamento. Ho incontrato anche qualche disfattista che mi assicurava che il gatto ce lo avevano sicuramente ammazzato, mangiato, investito. Facevo spallucce e continuavo a cercare, a fare... ma di Ronin nessuna traccia!
A metà gennaio mi segnalano un gatto vicino ad un asilo nido. A quanto pare scappato da lì dopo essere stato azzannato da un cane... Al secondo giorno di appostamenti riesco a braccare l'animaletto ma non è Ronin bensì una giovanissima "lei".
Non volevo "rimpiazzare" il mio micio, ancora lo davo solo per dis-perso e non solo "definitivamente perso". La mamma che aveva le bimbe al nido e che mi aveva segnalato il gatto/gatta si rese disponibile ad accudirla fintanto che non avremmo trovato anche i suoi di padroni. Le fisso un appuntamento dal mio veterinario (come si confà di routine con tutti i trovatelli) e l'aiuto a portare la piccola a casa. Le chiedo di chiamarmi qualora avesse dei problemi.
Mi chiama il mattino dopo: il marito non ne vuole sapere. Così dal veterinario ci vado io, micia-in-gabbietta in una mano, nell'altra mano quella del mio compagno, Mauro. Mauro dice: "questa al gattile non ci va" e io battezzo la piccola chiamandola "Tabby" - errore colossale perchè lei ha un disegno "calico-squama di tartaruga & bianco", ossia bianco, rosso e nero. Tabby caso mai sarebbe stato Ronin, se ci fosse stato ancora a casa. Il mio bel micione tigrato!
Nel frattempo, non sapendo più dove sbattere la testa avevo registrato un dominio - www.animalipersieritrovati.org - nella speranza di poter evitare agli altri quello che era successo a noi. Mi ero resa ben conto di quanto fosse difficile comunicare al più grande numero di persone l'accaduto e avevo constatato amaramente quanto fosse complicato individuare gli enti, le associazioni o chi altri avrebbe potuto esserci d'aiuto. Registro il sito nella prima settimana di gennaio dopo avere consultato due amici, una grafica e uno specialista di programmazione che si offrono come volontari: siamo un team e così il sito di annunci, gratuito e di libero accesso, può nascere per aiutare tutti coloro che hanno bisogno di consigli e conforto e che hanno bisogno di un sito dedicato per dichiarare lo smarrimento o il ritrovamento di un animale.
Dopo la visita dal veterinario portiamo Tabby a casa. "Benvenuta in albergo le dico io e le do una carezza triste. Tabby non si scompone. È un pò triste anche lei e per due giorni è discreta, silenziosa. Le piace la compagnia, non vuole stare sola ma nulla più. È una gran giocherellona. Il veterinario ci dice che forse potrebbe essere incinta. La torre di Babele sembra piccola se confrontata ai pasticci in cui ci inguaiamo...
Un pomeriggio metto via il portatile, a lavoro finito. Messo via bene,
non si sa mai. Poi devo averlo spostato e forse 3 cm di cavo all'improvviso
sporgono dal bancone. Un tonfo. Uno solo. Tabby mi guarda atterrita, pietrificata,
poco lontano... Non ho avuto neanche la forza di piangere ed era inutile
sgridarla. La colpa era mia. Il centro di assistenza a Milano. Altre 48
ore di tremarella, non sapendo se con quella caduta avevo perso tutto
il mio "ufficio".
Alla fine era rotto solo lo schermo. Una delle due parti più costose.
Almeno 700 Euro di danno ma non avrebbero potuto darmi una notizia più
bella: tutti i dati erano salvi!!!
Decidiamo prima di far sostituire il monitor, poi Mauro mi consiglia
saggiamente di comprare un portatile nuovo. Ai PC non fa bene volare e
il mio aveva già qualche annetto, meglio non rischiare. Così
adesso ho un portatile nuovo fiammante. Di Euri ne ho spesi il doppio
della riparazione però sono più tranquilla...
Tabby intanto era entrata in calore, altra bella notizia: non poteva essere
in attesa di micetti...! Un mattino, la lasciai sola per la seconda volta
(la prima per portare il portatile a Milano) e quando tornai, in preda
al calore più feroce, si vendicò facendo la pipì
sul piumone. Altri 25 Euro di spesa...
Portai il piumone in tintoria e lei in una pensione per gatti. Avremmo
dovuto partire comunque tre giorni dopo per andare da un'amica a cui avevamo
promesso da tempo una visita tante volte rimandata negli ultimi mesi.
Adesso o mai più, avevamo dato la nostra parola agli amici e forse
era un buon modo per "staccare" o almeno allentare la tensione.
E così Tabby si sarebbe sfogata senza troppi danni a cose e nervi...
ormai pressochè inesistenti...
Dopo averla portata in pensione, plico di volantini alla mano, decisi
di fare un secondo giro dai veterinari. Tutto l'elenco delle Pagine Gialle,
questa volta di persona e non telefonicamente, per segnalare loro la scomparsa
di Ronin, per sensibilizzarli nuovamente di stare attenti a qualsiasi
segnalazione. 3 settimane dalla sua scomparsa.
Ero arrivata al penultimo nome della lunga lista. Un ambulatorio in fondo,
in fondo ad una lunga strada, lontana da casa mia. Il veterinario sì,
sì li aveva visti tutti i volantini in giro ma non si era segnato
il mio numero. Ma com'era il mio gatto? Glielo descrissi nuovamente.
Abbozzò un sorriso: "Secondo me Ronin è quel gatto che è appena uscito dal mio ambulatorio, non sarà neanche mezz'ora fa. E stia calma perchè sta bene". Abbozzai un sorriso cretino, rincretinito. Non c'è altro termine. Ma era proprio sicuro? Gli descrissi un particolare. Sì, non ci potevano essere dubbi.
"Vada a casa. La chiamano subito perchè si sono segnati il suo numero su una copia della settimana enigmistica. Il suo gatto lo hanno trattato come un re!"
Corro a casa. Da dietro la porta sento squillare il telefono. Non faccio
in tempo. Squilla il cellulare. Sono loro. Sì, posso venire anche
subito. 3 settimane e un'ora. Alle 19:30 sono davanti a lui. A dire il
vero non riesco a vederlo bene. È seduto in una magnifica cuccia
fatta a mano apposta dal padrone di casa con materiale isolante e materassino
riscaldato. Lui aveva chiesto "asilo politico" ma lo smorfiosetto
si era guardato bene dall'accettare il gatto dei padroni di casa. E comunque
lui era un gatto libero e voleva poter entrare e uscire di casa a suo
piacimento... Così gli avevano costruito quella cuccia su di un
basso balcone dal quale poteva comodamente saltare giù per andare
in giardino... e quando arrivai, lui si era messo seduto. Lo riconobbi
subito, con un tonfo al cuore, vedendo solo il mento e le zampe. Immobile
aspettò. Lo chiamai per nome.
Rispose con un miagolato sommesso e uscì, venendomi incontro e
avvolgendosi attorno alle mie gambe. Avevamo tutti le lacrime agli occhi.
Quasi scappai da quella casa, da quelle persone così gentili e che posso annoverare tra gli amici. Anche Ronin ha trovato degli amici, praticamente quasi tutta la città!
L'altro giorno mi ha chiamata un'altra distinta signora che ci aveva segnalato un gatto sul suo tetto, in pieno centro storico, la notte di Capodanno. No, il gatto non era Ronin e nel frattempo aveva però fatto amicizia con i suoi di gatti... ma lei voleva sapere proprio del nostro di micio! Lo avevamo trovato? Quando le raccontai che eravamo di nuovo tutti insieme ne fu contentissima e mi disse: "io per gli amici mi chiamo Mumi!".
Quanti, quanti amici nuovi abbiamo trovato. È incredibile. E quanto calore umano. Nel dolore accecante è stata la cosa più bella che mi sia mai capitata.
Così il 19 gennaio 2004 abbiamo finalmente festeggiato l'anno
nuovo!
Il giorno dopo il ritrovamento scrissi una lettera di ringraziamento.
Ne stampammo 100 volantini e li distribuimmo nottetempo in città,
tutti contrassegnati da una piccola coccarda allegra e colorata. Li lasciammo
appesi per 3 giorni per poi ritirarli tutti, quasi tutti, perchè
molti si portarono il volantino a casa per ricordo. La Gazzetta pubblicò
in via del tutto eccezionale il testo integrale della stessa lettera,
riportando tutti i nomi elencati, tutti i nomi di coloro che in quelle
3 settimane ci erano stati vicini... tranne quello degli Amici appartenenti
all'Associazione Gay "Matthew Shepard". Questo è anche
il motivo per cui l'emblema di questa Associazione gode del diritto di
essere elencata come unica realtà non animalista (ma pro animali!)
tra i link della nostra sezione Pool Canili Puliti!
Portai Ronin a casa. Dormì per due giorni di fila. Era mogissimo. E poi? Poi dovetti mettere in pensione pure lui. Ed ero terrorizzata all'idea di farlo convivere anche solo temporaneamente con Tabby. Lui gli altri della sua specie li sopportava poco. E poi Tabby era meglio che stesse da sola. Non si sapeva se era vaccinata. Meglio non correre rischi. Già un miracolo l'avere trovato una pensione che me l'accettasse così com'era. Sulla parola, senza sapere se era vaccinata, senza libretto sanitario. Meno male che il veterinario aveva potuto almeno constatare che sembrava sana.
Ma la pensione dove solitamente portavo Ronin era chiusa. Le altre non mi convincevano e l'unica rimasta era una pensione vicina a quella dove era sistemata Tabby, trovata a fatica, spulciando tutti gli indirizzi possibili. Ma come il fato vuole, la titolare di questa pensione non c'era quando le portai Ronin... e così il nostro prode prese posto nella gabbia immediatamente accanto a Tabby. "O la và o la spacca" ci siamo dette in due, la titolare della pensione ed io. "Magari fanno anche amicizia attraverso le maglie della rete che li divide di un solo centimetro.... speriamo bene!"
Partimmo con il magone per andare a visitare la nostra amica e al nostro
ritorno i due pelosi avevano socializzato abbastanza... Li portammo a
casa.
Ma i padroni di Tabby? Ancora nessuna notizia, nessuno che la reclamava.
Decisi per un secondo giro di volantinaggio. Bingo! Mi chiamarono a casa:
"...ma di che colore sono gli occhi della gatta?"
"Non lo so..."
"...ma di che colore sono i padiglioni delle sue orecchie?"
"Non lo so..."
"...ma di che colore sono i suoi polpastrelli?"
"Non lo so..."
"Scusi ma come posso rendervi un animale che asserite essere Vostro senza che sappiate queste cose?"
Poi si ricordarono che Tabby l'avevano portata dal veterinario per una cisti. Guarda caso era lo stesso veterinario che mi aveva segnalato Ronin. "D'accordo, allora ci incontriamo dal veterinario, così ci aiuta ad identificare Voi e la gatta".
Si presenta una giovane coppia con due bimbe. Salta fuori che Tabby è una gatta in multi-proprietà. È arrivata nel loro condominio due mesi prima, non si sa da dove. A turno le danno da mangiare e le hanno messo a disposizione una cantina come cuccia. Se c'è, bene. Se non c'è... sarà in giro.
Il veterinario riconosce la gatta e riconosce loro. Non ho motivi per oppormi. Però, però, però... Però adesso bisognerà anche sterilizzarla e vaccinarla. Loro fanno un passo indietro. Proprio fisicamente. E poi loro stessi saggiamente affrontano il problema della prossima estate: chi l'avrebbe potuta accudire nel condominio? La piccola gatta era di tutti e di nessuno. E io faccio un balzo in avanti e mi incuneo in quella breccia. Non è stato difficile sprangare quel terreno brado. Tempo neanche 10 minuti e Tabby cambia di proprietà. Diventa mia, anzi di Mauro... che ormai voleva avere un gatto anche lui. Perchè Ronin è un pò mio e la Tabby ormai era diventata un pò sua...! Pensare che, prima di conoscerci, era convintissimo che gli animali stessero bene solo fuori di casa o in padella... Ancora qualche anno e lo potrò annoverare tra i gattari più sfegatati. Butta bene, il ragazzo, come sempre! Ne vado proprio orgogliosa. Anche Ronin che ha contribuito notevolmente a fargli cambiare idea!
Usciti gli "ex" di Tabby (che lei aveva manco salutato in segno di riconoscimento) il veterinario serio e senza ulteriori commenti conclude: "non l'hanno mai vaccinata, mai data un vermifugo, mai un antipulci...". Ho il suo completo benestare.
Da allora sono passate due settimane, è tornata la serenità e intanto sono successe tante altre cose ma solo piacevoli!
Raffaela - Modena, 12 febbraio 2004
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