Happy End 2005 > Ginsi
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Il 14 febbraio giorno di "San Valentino" ho portato il mio gatto
Ginsi dal veterinario perché dalla sera prima aveva una zampina gonfia
e zoppicava. Va precisato che Ginsi è sempre stato un gatto indipendente,
abituato a fare sempre e solo quello che vuole, a girovagare nel cortile
del nostro e dei palazzi vicini, malmostoso, diffidente, poco incline a
complimenti, viziatissimo e adorato.
Tornando alla mattina del 14 febbraio raggiungiamo in macchina tra i miagolii
isterici di Ginsi l'ambulatorio della veterinaria che si trova a circa un
km e mezzo di distanza da casa nostra. Scendo dalla macchina e visto che
Ginsi aveva "pianto" per tutto il tragitto decido di tenere in
braccio la gabbietta con lui dentro, naturalmente, gesto al quanto strano
ma che avrei rimpianto tanto di non aver adottato anche all'uscita dell'ambulatorio.
Visitato il gatto, (la causa del gonfiore alla zampina era una spina infilata
nel polpastrello), ci dirigiamo verso la strada di casa... pochi metri dopo
aver chiuso la porta dell'ambulatorio lo sento agitarsi dentro la gabbietta
che stavolta portavo come si dovrebbe portare sempre, cioè a mano.
Ginsi continua ad agitarsi, improvvisamente riesce ad aprire la porticina e via, lo vedo saltare fuori, si gira, mi guarda e si mette a correre verso la prima casa in corte che trova davanti a sè, passa attraverso le inferriate del cancello ed io praticamente già in panico penso "non lo vedrò più, qui non conosce la zona, si perderà di sicuro!" gli corro dietro suono tutti i campanelli fino a quando una signora mi risponde e mi apre, entro nella corte sempre "gridando" il suo nome, ero terrorizzata e così facendo non ho fatto altro che terrorizzare anche lui!
Lo trovo nascosto sotto una macchina, lo chiamo ma scappa ed esce dalla corte, io per uscire devo risuonare tutti i campanelli, intanto lui si fionda come un razzo in un'altra corte, alcuni signori lo vedono e risuonati mille campanelli finalmente riusciamo ad entrare, lo chiamo terrorizzata, lui mi risponde terrorizzato ma non si fa vedere, lo cerchiamo instancabilmente mantenendo sempre il contatto vocale, io lo chiamo, lui risponde, il tempo intanto passa, Ginsi è nascosto nei garage della corte, lo cerchiamo ovunque.
All'interno di un garage c'è una specie di magazzino ed un ragazzo che sta lavorando, entro e gli chiedo aiuto, guardiamo dentro le tantissime scatole lì ammassate ma niente di Ginsi non si sente più neanche il miagolio...
Nel frattempo arriva anche mio marito ma Ginsi ormai salendo probabilmente dalla rampa di uscita dei garage si trova già in un'altra zona a lui sempre più sconosciuta, a questo punto l'avevamo perso definitivamente!
Potete immaginare il panico, il senso di colpa, la disperazione che ho provato. Ecco avevo proprio fatto un bellissimo regalo di San Valentino a mio marito, avevo perso il gatto!
Abbiamo continuato a cercarlo per ore ma nulla, di lui non c'era più nessuna traccia. Siamo ritornati alla sera, abbiamo affisso i primi cartelli, abbiamo girato tutta la zona fitta, fitta: di case, in corti, giardini, garage, cantine... mille posti dove avrebbe potuto essere, anche se io ho sempre pensato che dal momento che non ho più sentito il suo miagolio Ginsi si fosse allontanato dalla zona.
Siamo tornati anche i giorni seguenti a cercarlo, mettendo annunci, chiamandolo e ancora niente. Ho contattato più volte la veterinaria sempre in cerca di consigli su come comportarci, su cosa poter fare, tutti mi dicevano, lei compresa, "stai tranquilla i gatti tornano sempre a casa" mentre io ero sempre più angosciata all'idea di dove poteva essere, di come poteva trovare l'orientamento per avviarsi sulla strada di casa, di tutti i pericoli che correva, di come avrebbe potuto trovare da mangiare, ripararsi dal freddo e in più mi sentivo in colpa: se adesso stava vagando in cerca di casa era solo colpa mia e a parere di tutti non mi restava che aspettare che tornasse a casa.
Così la mia lotta si stava appannando come il tempo bruttissimo che ci appannava i vetri di casa: neve, pioggia e ancora neve. Poi un giorno navigando in internet sono venuta a conoscenza dell'Associazione Animali Persi e Ritrovati, non ci credevo granché ma ho messo l'annuncio lo stesso. Subito in risposta ho avuto una serie di consigli scritti su come comportarmi ma intanto aveva ripreso a nevicare...
La sorpresa più grande è stata però la telefonata sempre da parte dell'Associazione che mi incitava a non mollare, a tappezzare la zona di volantini nel vero senso della parola <<perchè i gatti non trovano la strada da soli dobbiamo andare a cercarli, perchè in genere rimangono in un raggio di 500/800 metri da dove si sono persi>> e soprattutto mi consigliava di dormire, mangiare, lavorare.
Finalmente mi sentivo capita ma anche spaventata perchè contrariamente agli altri, l'Associazione diceva che i gatti difficilmente tornano a casa da soli! E adesso che si fa?
Passata l'ultima mega nevicata ho ripreso le ricerche e sabato 5 marzo con un'amica abbiamo tappezzato la zona di volantini fermandoci a parlare con la gente, a chiedere se qualcuno aveva visto Ginsi da qualche parte e, se lo vedeva, di fare riferimento ai volantini.
Ho scoperto così che c'è un sacco di gente pronta ad aiutarti, che ha voglia di parlare, di avere un pò di compagnia, di confrontarsi partecipando un pò ai tuoi guai e raccontando un pò di sé. Abbiamo iniziato alle 12.30 e alle 18.20 stavo rientrando a casa quando sento mia suocera che sta parlando al telefono con qualcuno del gatto, entrata in casa mi passa la comunicazione ed è un signore gentilissimo che mi dice che da qualche giorno nel cortile di casa sua bazzica un gatto bianco e nero che si struscia addosso a tutti e che la notte va a ripararsi in cantina passando attraverso un buco nella finestra...
Scritto l'indirizzo corro con la mia amica e mio marito a verificare di che gatto si tratti. Arrivati il gatto era lì, non riuscivo a vederlo bene, l'ho chiamato mentre aprivo una scatoletta del suo cibo preferito ed eccolo davanti a me che mi guarda e subito docilmente si fa prendere, è lui è Ginsi! Che felicità, che sollievo! Ringraziati tutti lo riportiamo a casa.
Nel suo vagare durato tre settimane aveva sbagliato completamente direzione altro che super senso dell'orientamento: l'abbiamo ritrovato a un chilometro di distanza da dove si era perso ma dalla parte opposta rispetto a casa sua! Ma l'abbiamo cercato e chi "cerca", in genere "trova" ed è questo che volevamo!
Una volta arrivati a casa del gatto malmostoso che avevamo non si è vista più neppure l'ombra, a parte mangiare che è sempre il suo primo desiderio non fa altro che strusciarsi su tutti e tutto, fa le fusa anche al veterinario che cerca di visitarlo, dorme sempre vicino a noi, cerca il contatto, le coccole, ha bisogno di essere rassicurato e noi siamo qui per questo!
Bentornato Ginsi, finalmente sei a casa!
Ringraziamo tutti di cuore!
Ginsi, Donatella, Giancarlo - Cormano Vecchia (MI), 11 marzo 2005
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