Happy End 2005 > Siam
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Oggi è una giornata decisamente fortunata: dopo la mattinata di lezioni all'università, mio padre mi chiama al cellulare e si offre di venirmi a prendere lì, risparmiandomi così un viaggio di ritorno allucinante (tra il caldo, l'affollamento, l'attesa...) con i mezzi pubblici.
Nonostante ciò, forse oggi non è una giornata poi tanto fantastica, in vista di un imminente esame, sono costretta a forzato studio, infatti rientrata a casa, dopo il pranzo e quattro chiacchiere con mio padre, apro il voluminoso libro di chimica e comincio a studiare.
Il pomeriggio trascorre così, senza che avvenga nulla degno di nota, a parte il sorgere di inquietanti interrogativi, del tipo: "perchè l'ossigeno si scioglie in acqua?", o ancora "perchè il mercurio è liquido?". Domande alle quali non riesco a rispondere perché verso le sei e mezza il mio pomeriggio di studio viene interrotto da una strana telefonata. È una mia amica, Rossella, che mi chiede di raggiungerla subito in una via a due passi da casa mia: c'è un cucciolo abbandonato che devo assolutamente vedere. Fingendo un grande rimorso per il fatto di dover abbandonare così su due piedi lo studio, mi precipito con mio padre sul luogo.
Legata con uno spago ad un secchione dell'immondizia c'è una palla di pelo e fango, un ricettacolo certo di pulci, zecche e qanto altro. Dietro alla spessa cortina di sporco, fanno però capolino due dolci occhioni languidi, il cane è dolcissimo e fa veramente tenerezza vederlo così sporco e abbandonato.
Il gossip non si fa attendere, un ristretto gruppo di persone che fa comunella intorno al cane cercando di trovare una soluzione per la povera bestiola, si lascia andare alle chiacchiere: "Ma come si fa ad abbandonare un cucciolo così?", "Ah, non lo so si deve proprio essere degli animali!", "Si sarà forse perso? Io credo di averlo visto anche ieri aggirarsi da queste parti...". Alla fine di tutte queste chiacchiere si sono fatte le otto, e la soluzione non sembra a portata di mano, nessuno può portarlo a casa, perché ha altri cani in appartamento, o perché (come Rossella) rischierebbe di essere cacciato dai familiari per aver portato questo ospite indesiderato.
Volendo evitare il canile, convinco mio padre a prenderlo con noi per la notte, con la promessa di portare il cane alla toletta la mattina seguente e di cercargli rapidamente un padrone.
La notte scorre tranquilla con il cane, soprannominato Pucci, nel cortile anteriore dell'abitazione e i miei cani (noi abbiamo due cani: Charlie e Picchia) nel giardino sulla parte posteriore di casa.
Alle sette del mattino io e mio padre elaboriamo una strategia di attacco degna di una ditta di disinfestazione, io porterò il cane a lavare, mentre lui getterà gli stracci su cui ha dormito Pucci e pulirà tutto con abbondante detergente disinfettante l'area infetta.
Alla toletta dei cani il proprietario dice di non aver mai visto un cane così mal ridotto. Dopo qualche tentativo di districare nodi e staccare zolle di fango, il verdetto è che Pucci deve essere tosato, troppo è il fango e la sporcizia accumulata... Durante la tosatura (e l'estrazione di sei zecche!) scopriamo un tatuaggio sull'interno dell'orecchio del cane, annoto la sigla sperando che possa tornare utile nella ricerca dei padroni.
Esco dalla toletta con un cane che non assomiglia neanche più a quel ammasso di sporco con cui ero entrata al negozio tre ore prima, ora è veramente bello, un nobile cockerino (ora che lo vedono così, tutti vorrebbero portarlo a casa...)
I giorni a seguire passano tranquilli con la nascita di una profonda amicizia fra Charlie e Pucci, l'instaurarsi di una tiepida indifferenza da parte di Picchia, le visite di Rossella che si è innamorata del trovatello. Nel frattempo mia madre si attiva alla ricerca di informazioni circa la provenienza del nostro nuovo amico: una chiamata all'ENCI, poi il canile, lì qualcuno ricorda la segnalazione di un furto di un cane del genere, il canile ci fornisce allora il numero dell'Associazione Animali Persi e Ritrovati ed ecco che l'associazione ci fornisce informazioni utili!
Finalmente arriviamo a sapere che il nostro amico è addirittura francese (si chiama Siam), rubato alla sua famiglia durante una vacanza a Roma un anno fa!! Via e-mail ci mettiamo in contatto con i proprietari francesi. Il ritrovamento dei padroni è un fatto sensazionale che ci riempie di gioia, ma da una parte ci mette anche un pò di tristezza, presto dovremmo salutare Siam...
Il finale è da romanzo: i padroni francesi partono dopo pochissimi giorni e affrontano il viaggio in camper (quello nuovo, visto che Siam l'anno scorso gli è stato rubato con tutto il camper!). Giunti a casa nostra riabbracciano il loro amico, ci ringraziano ancora di cuore. Infine visto che è ora di cena improvvisiamo qualcosa in cucina, chiamiamo Rossella invitando a cena anche lei e trascorriamo la serata in allegria.
Alla fine dopo il doveroso scambio di indirizzi e i saluti dobbiamo separarci da Siam, un abbraccio ed ecco che i francesi riprendono il viaggio per Grenoble.
Ci mancherà il dolce Siam, ma sappiamo che da oggi abbiamo dei nuovi amici al di là delle Alpi che speriamo di rivedere presto.
Laura & Family - Roma (RM), 15 luglio 2005
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