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Happy End 2015 > Roy



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RoyLa sera del 22 Giugno 2015, è stata la sera in cui il mio gatto è effettivamente scomparso dalle nostre vite fisicamente, non è scappato, ma "sgattaiolato" fuori per mia disattenzione e, una volta sul pianerottolo, fatto uscire definitivamente in strada da un condomino che non ha mai sicuramente avuto animali.

Prima di questa serie di coincidenze negative che hanno portato al suo smarrimento, il gatto era già divenuto invisibile, dato per scontato nelle nostre vite. Come sempre affettuosissimo, cercava il contatto umano, il calore, la compagnia... ricambiata in pieno all'inizio e, come spesso succede, sempre meno, fino a quando, presi dalle nostre carriere incerte e dalla nascita, appena 1 anno fa di nostra figlia Giulia, è divenuto quasi un "disturbo" per la nostra concentrazione o per i piccoli danni che di giorno in giorno venivano fuori a causa esclusivamente della sua natura.

In questo contesto, la sera dello smarrimento non ci siamo completamente accorti della sua assenza e, una volta sistemata la piccola e rilassatici un po' davanti alla tv, ho chiuso il gatto che ritenevo fosse in balcone dopo aver messo il suo cibo nella ciotola, e sono andato tranquillamente a letto. L'indomani ho tenuto la piccola prima di portarla dalla nonna, è ho finalmente realizzato che qualcosa non andava, il mangiare nella ciotola intatto, lui inspiegabilmente nascosto, perché le uniche volte in cui si nascondeva erano quelle in cui c'era troppa gente in casa o magari non voleva essere messo a dormire nella sua stanza o in balcone. Quindi qualcosa di strano c'era...

Senza ancora disperare, e sperando che fosse ancora da qualche parte, come nell'armadio, accompagno la piccola dai nonni e dopo rientro per verificare ancora una volta cosa era successo, ma niente di niente... Roy non c'era più...
A questo punto esco per strada e faccio un giro nel vicinato, deserto...

Mia moglie torna dal lavoro e insieme realizziamo che si è perso ma realizziamo più di tutto che meritavamo ESATTAMENTE quello che ci era successo e ci sentiamo devastati dal senso di colpa, ricordando improvvisamente tutto l'amore con cui avevamo preso la decisione di portarlo a casa la prima volta, tutti i momenti in cui ci siamo sentiti felici di averlo a casa e tutto quello che lo rendeva speciale.

Tra una lacrima e l'altra mi adopero subito per creare un annuncio con la foto migliore che potessi trovare in quel momento. Anche le foto al pc erano divenute più rare, attaccate al frigo con i magneti, solo le foto della piccola, più nessuna del gatto...

Fatto l'annuncio per prima cosa lo attacco al portone del condominio e incontro una vicina del piano terra a cui dico subito che abbiamo perso il gatto. "Era vostro?" Dice subito con lo sguardo spaventato... "L'hai visto? Lo avete voi?" Replico io sgranando gli occhi speranzoso... e lei, guardando verso l'uscita del palazzo... dice: "no, era tutto gonfio, ho avuto paura, mi chiedevo come fosse entrato, così appena è rientrato qualcuno e ha aperto il portone, abbiamo lasciato che tornasse fuori..." 

Reprimendo tutti i miei istinti più violenti, ho detto semplicemente: "ok!"  

Cominciamo le ricerche chiamandolo per strada, tra l'imbarazzo e la voglia di ritrovarlo, e fatti i primi 50 volantini, cominciamo ad appenderli sui pali e a diffondere la notizia nel nostro quartiere, fatto di strade a fondo chiuso, quindi apparentemente non il luogo peggiore in cui perdere un animale. Alcuni amici, la sera stessa si uniscono a noi per cercarlo, con delle torce, croccantini alla mano e tanta speranza... in fondo erano passate solo 24 ore... Niente di niente, rifacciamo il giro tre volte, passando dove dei ragazzini dicevano di averlo visto con molta sicurezza.

Rifaccio ancora il giro quando gli altri sono andati, vedendo lungo il mio percorso centinaia di possibili giardini, rifugi, cancelli, ville, alberi, campagne sconfinate in cui poteva essersi avventurato. Pur abitando lì, non avevo assolutamente idea che il posto potesse essere così dispersivo, e un gatto, a differenza di un cane può andare letteralmente ovunque... 

Vado a letto senza chiudere occhio, con l'idea di ripartire, dopo aver cercato fino alle 2.30, alle 5 del mattino, e senza puntare la sveglia riesco ad alzarmi esattamente a quell'ora e comincio a girare ancora e a mettere volantini dappertutto. Mi sento distrutto ma è troppa la voglia di sapere cosa gli è successo, se è morto, spaventato, investito, se qualcuno lo ha preso per tenerlo fregandosene del nostro dolore, se ha incontrato i cani randagi che a volte passano in branco per le vie vicino casa mia, chiedendomi se mai sarà capace di tornare..
Di una cosa ero sicuro... forse sbagliando... il gatto era stato 4 anni in appartamento, vedendo la strada solo dal balcone. Può un gatto che viene "sbattuto fuori", spaventato e cacciato via, tornare davanti ad un portone che non ha mai visto? Ero sicuro di no, e stando a come si è conclusa la storia, potrei avere ragione. Forse non sapeva dove tornare, nonostante volesse...sebbene fosse partito da lì.

Ognuno di questi pensieri passava di continuo per la mia mente giorno dopo giorno, dopo giorno, dopo giorno... e ogni sera, nonostante lo sconforto, il senso di colpa, la tristezza, la sensazione di lutto, e la gente che cominciava dopo appena due giorni a dire "il gatto ormai è perso, o lo hanno preso", non riuscivo ad andare a letto senza aver fatto il mio solito giro, combattendo contro la mia innata timidezza e parlando con chiunque mi capitasse a tiro e appendendo volantini durante la notte in zone buie, allargando il giro sempre di più e apparendo come un ladro, o qualcuno che stesse studiando la zona per preparare il colpo in una villa piena di telecamere... di giorno andavo per esercizi commerciali, bar, panifici, lavasecco, pescivendoli, farmacie ecc...

Nel frattempo con mia moglie pubblichiamo su facebook e altri social e siti vari, l'annuncio come la locandina, e cercando mi imbatto anche nel sito dell'Associazione Animali Persi e Ritrovati che mi manda immediatamente dopo aver pubblicato l'annuncio una lettera di primo aiuto. In questa trovo dei punti fermi, che, sebbene non risolvessero la situazione, mi indicavano il metodo, in base a esperienze pregresse e statistiche.

Sapere che il mio gatto DOVEVA essere nel raggio di 500 mt da casa entro una settimana, espandibile a un massimo di 800 dopo la prima settimana, ma che questo succedeva raramente, e sapere che TUTTI in questo raggio dovevano sapere che avevo perso il gatto, mi ha subito dato un motivo per rialzarmi e fare la ricerca sapendo cosa avevo fatto bene, cosa non dovevo più fare, e cosa ancora andava fatto. E' stato IMPORTANTISSIMO! 

Abbiamo stampato circa 500 volantini e intensificato le ricerche appendendoli nei punti nevralgici del mio paese ma anche quasi in ogni palo delle vie che si trovano nel famoso raggio. 
Per invitare inoltre quel qualcuno che potesse averlo preso e tenuto, anche sapendo della nostra ricerca, abbiamo applicato un volantino di notte e in OGNI macchina posteggiata, così come in ogni cassetta della posta, citofonato ad ogni campanello dei condominii della zona per chiedere. Inoltre mia moglie è andata presso l'ordine dei veterinari e insieme a loro ha scritto una mail che è stata diramata presso ogni veterinario con l'annuncio. Io, durante la seconda settimana ho impiegato circa due giorni per recarmi presso ogni negozio di animali di Catania e provincia e lasciare il volantino, perché si diceva che alcuni li vendessero, se particolarmente belli, direttamente ai negozi.

Ricevo in quei giorni alcune segnalazioni, molte di gatti assolutamente diversi dal mio, cosa che mi faceva pensare che solo io conoscevo davvero ogni dettaglio del mio gatto e difficilmente qualcun altro avrebbe potuto aiutarmi. Alcuni addirittura mi chiamano per vedere un "gattino" morto, e si evidenziava sempre più come molti non avessero guardato neanche la foto dell'annuncio... incredibile arrivare a chiamare non avendo idea di come sia fatto l'animale, ma la voglia di aiutare c'era... 

Una sera finalmente sono quasi sicuro di vederlo, in controluce, aveva il suo pelo, il suo modo di scappare, di correre ma si infila in una villetta e non esce più. Il giorno dopo vado lì e citofono, scoprendo che si trattava di un quasi sosia ma femmina. Lo sconforto mi riassale ma non smetto, anche se dentro non ci credo più... sono passate due settimane e TUTTO può essere successo perchè io non lo riveda mai più... mi restano i video di qualche giorno prima, li guardo con gli occhi lucidi mentre gioco con la mia piccola bimba...

Tutte le sere mi affaccio dal balcone che da sulla strada da cui tutto è cominciato e lo chiamo, quando verso le 2.00 di notte intravedo una sagoma familiare di un gatto in lontananza, mentre beve nella vaschetta di Roy, che ho lasciato appositamente in fondo alla strada, forse era lui? Non faccio in tempo a chiedermelo che scompare e quando scendo è svanito nel nulla... La mattina dopo ricevo l'ennesima segnalazione, verso le 7.30, non ero tanto sveglio, anzi per niente...

La sera, dopo, considerando la sensazione che potesse essere lui quello che beveva, accompagnato da mia moglie, decido di appostarmi in macchina dopo aver messo del cibo vicino alla vaschetta, nella speranza di incontrare nuovamente quella sagoma familiare e verificare se si fosse trattato dell'ennesima delusione, perché è più importante sapere che non è lui e andare avanti, piuttosto che starci a pensare. Prima però, ricordo di quella segnalazione arrivata di primo mattino, che quasi dimenticavo, tante erano state le segnalazioni assurde... quindi dico a mia moglie di andare a dare un'occhiata, anche se il posto era improbabile, un po' lontano, e complicatissimo da raggiungere, perché pieno di ostacoli, strade, incroci pericolosi, e soprattutto verso una zona molto aperta, ben più pericolosa delle strade chiuse vicino casa mia, il che nei 17 giorni di smarrimento mi ha sempre dissuaso dal controllare quella zona con attenzione, e ci sarò passato due volte, delle quali una in macchina. Il luogo, però, rimaneva sempre all'interno del famoso raggio d'azione.

Arrivati sul posto troviamo gruppi di ragazzi con un cagnolino, tanta luce, perché si trattava di un piazzale davanti ad una chiesa, un luogo molto caotico e molto aperto al pubblico. Improbabile trovarlo lì, sicuramente un gatto domestico smarrito sceglie luoghi appartati, silenziosi, riparati. Così facciamo per tornare vicino casa, senza scendere dalla macchina, ma prima, penso: e se lasciassimo qualche volantino a quei ragazzi? Così tanto per... torniamo su e parlando con alcuni di loro, esce fuori che la gattara del quartiere dà da mangiare ai gatti in un punto ben preciso, all'interno di un cortile, che solo di giorno è aperto, quindi ci dice di dare un'occhiata. Così tanto per... Ci avviciniamo alla ringhiera molto alta e attraverso le grate illumino come al solito con la torcia, per individuare eventuali riflessi, improvvisamente, di fianco, guardando verso di me, un gatto a pelo lungo del colore di Roy... chiamo mia moglie, le dico di avvicinarsi per avere un parere, ma si muove molto.. mi avvicino lungo la ringhiera dove pensavo si fosse spostato e riaccendo la torcia, trovando la sua faccia…. È LUI? Sembra proprio la sua faccia... mia moglie comincia ad ansimare a bassa voce…È Roy!!!!!…È Roy!!!!!!! Nel frattempo lui scappa e noi rimaniamo lì come due scemi per qualche minuto per capire cosa fare, i ragazzi di prima si alzano e stentano a crederci, perché anche loro vedevano i volantini ovunque da circa due settimane... mentre mia moglie parla, parte un miagolio e a quel punto non ci sono più dubbi, è la sua voce e il suo modo particolare di miagolare quando davvero ha bisogno di qualcosa. Aveva riconosciuto le nostre voci. Decido allora di scavalcare e armato di prosciutto vado a cercarlo senza illuminare mai con la torcia, perché mi sono reso conto che lo spaventa. Noto una lunghissima scala che porta ad un'altro cortile e sentendo che è in quella direzione, decido di scendere.

Nel frattempo mia moglie continua a chiamare e il miagolìo si intensifica e diventa incalzante. Ha capito che siamo noi ma si intana e non ha il coraggio di uscire fuori, ormai abituato a nascondersi... una volta giù, seguendo la voce, mi rendo conto che si trova in alto, in pratica trovo il suo nascondiglio, sotto la prima rampa di scale, in un insenatura fra le rocce. Individuata la sagoma al buio, mi fermo, mi abbasso e continuo a chiamarlo prosciutto alla mano. Dopo circa 5 minuti ecco i primi timidi movimenti verso di me continuando a miagolare, poi veloce, quasi di corsa, verso il prosciutto e verso di me. Cerco di accarezzarlo ma è difficile anche per lui credere che sia io ma la fame è più forte e decide di rischiare.

A contatto avvenuto, finalmente sente il mio odore, partono le fusa e nel frattempo cerca di strapparmi il prosciutto dalle mani. Dopo aver lavorato un po' sulla fiducia fra carezze, parole e cibo, trovo il coraggio di prenderlo in braccio, cosa che lui non ama, e risalire da quel posto strano e buio in cui si nascondeva da giorni un pezzettino della mia famiglia, e torno su da mia moglie, mentre il gatto comincia a innervosirsi perché i ragazzi, giustamente cominciano a fare un minimo di chiasso... 

Usciti senza trasportino, tanto ci credevamo dopo tutto questo tempo, si pone il problema di come passare il gatto a mia moglie, solo dall'alto, in quanto la ringhiera aveva una trama molto fitta. Allora decido di restare e aspettare che lei torni con il trasportino, non lontano da casa, ci vorranno 10 minuti, ma ne passano 30. Roy continua ad allontanarsi, perché distratto da molte cose, ma torna sempre da me, questo era l'importante. Chiamo mia moglie e scopro che non aveva le chiavi di casa con sé e che aveva citofonato alla vicina, all'1.30, per farsi prestare il suo… alla fine si rivela anche inutile, perché odora di cagnolino e inoltre non sappiamo chiuderla. Decisione estrema, prendo Roy, lo passo a mia moglie che si infila in macchina, ringraziamo e andiamo a casa...

Insomma, normale tremare di gioia e fare una serie di errori perché l'emozione è troppa ed è difficile essere razionali.

Ho imparato molte cose da questa storia... posso dire ovviamente con molta più convinzione quello che dirò perché la storia è a lieto fine ma anche quando io stesso quasi non ci credevo più, continuavo ad agire come se tutto fosse possibile, e il risultato è arrivato!

Non bisogna arrendersi mai, qualunque sia il problema o la situazione, quando si ama qualcosa o qualcuno, animale o umano che sia. 
Bisogna provare tutto, tenendo conto di ogni possibile scenario, anche il meno probabile, e agire di conseguenza. 
Non badate al giudizio della gente, mentre cercate, mettete da parte l'imbarazzo o la paura di essere considerati pazzi, stupidi o sospetti, il vostro amore è più importante ed è l'unica cosa che rimane alla fine e che avrà valore nel tempo.

Bisogna tenere conto di tutte le segnalazioni INDISCRIMINATAMENTE, anche se risultano poco convincenti e la descrizione approssimativa.
Fate tutto il possibile per farlo tornare, cospargendo il vicinato delle sue cose ma non aspettate che ritorni senza andarlo a cercare.
Tenete conto di chi ha molta più esperienza in questo ambito, come gli amministratori d'ell'Associazione Animali Persi e Ritrovati e seguite alla lettera le loro istruzioni.

Spero di non essermi dilungato troppo, l'ho fatto nella speranza di toccare il cuore di chi ha perso le speranze o sta per perderle e perché la precisione nella descrizione potrebbe essere d'aiuto a qualcuno. NON ARRENDETEVI FINCHE' NEL BENE O NEL MALE NON AVETE CERTEZZE!!!
Grazie.

Fabio e Roy - Gravina di Catania (CT), 16 Luglio 2015





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