Happy Ends > Bob
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BOB: storia “immaginata” di un cane...
 Lui probabilmente stava felicemente correndo in un campo d’erba quando
  è stato trovato, ma purtroppo l’intelligenza umana non arriva a pensare
  troppo in là... Una macchina si ferma, lo carica in macchina, e il guidatore
  ha troppa fretta di tornare a casa per fermarsi dove dovrebbe... È domenica
  6 giugno, verso sera, quando dopo una gita fuori porta o un fine settimana
  al lago, si torna a casa. 
  
  E così un cane che si trova a correre in un campo in provincia di
  Como a pochi chilometri dalla Svizzera, si ritrova in poche ore a Redecesio
  di Segrate. Come sia finito lì lui non lo sa ma il posto non gli
  piace molto, e difatti il mattino seguente è in giro e forse va a
  cercare il prato che tanto gli era gradito e che ora non trova più.
  Lo cerca disperato, in mezzo a tante cose nuove per lui: i semafori, i pullman,
  il traffico… 
  
  Comincia a camminare senza meta, girovagando, fino a quando tra stridolii
  di ruote e clacson una mano lo ferma, gli mette un filo del telefono (l'unica
  cosa che in quel momento aveva a disposizione) attaccato al collare e lo
  accompagna amorevolmente verso un po' più di calma perdendo l'autobus
  che l'avrebbe portato al lavoro. 
  
  Cosi alle 8.30 del mattino Bob arriva da noi. 
  
  È spaventato, quel giorno il veterinario è lì, ma preferiamo
  non farglielo visitare, ha già subito troppi shock! Lo visiteremo
  poi, il mercoledì, con più calma... 
  È il giorno della visita: cuore a posto, polmoni a posto, denti sani
  e in perfetto stato, occhi normali, orecchie a posto... 
  Ma, c'è un tatuaggio, si legge bene... proviamo a vedere a chi corrisponde,
  telefoniamo alla Asl... Nessuna risposta. 
  
  Richiamiamo il giorno dopo, ci rispondono, ma il tatuaggio non esiste! Allora
  forse abbiamo sbagliato a leggerlo. Nel pomeriggio torna il veterinario,
  rivede ancora sull'agenda "Lettura tatuaggio Bob", uguale al giorno
  prima, guardiamo tutti, si legge proprio bene, è come avevamo interpretato
  il giorno precedente. 
  Ritelefoniamo alla Asl, ci dicono che richiameranno non appena avranno rintracciato
  il proprietario... 
  Non possiamo far altro che aspettare... 
  
  Però nel frattempo Bob è lì. Abituato a correre per
  ore e ore adesso è rinchiuso in un box. Da noi i cani escono due volte al
  giorno per mangiare e fare i bisogni, siamo un rifugio per cani "fortunati",
  al contrario di altri canili in cui non escono e si mangia una volta al
  giorno, se va bene che non ti rubano tutto gli altri più furbi o
  più abituati ad arrangiarsi... 
  Passa il tempo, è oramai il 23 giugno, noi ogni tanto proviamo a
  sentire se dalla Asl, per caso, c'è qualche novità, ma nessuna buona
  nuova notizia. 
  Poi, dopo molte insistenze, improvvisamente si scopre che il tatuaggio è
  intestato a qualcuno, lo chiamiamo, è contento di avere ritrovato
  il cane. Verrà il giorno dopo per riprenderlo. 
 Molti errori sono stati commessi: il cane in giro da solo in mezzo al
  suo prato, la visita rimandata di un giorno, la Asl che non riusciva a trovare
  il certificato di tatuaggio... e questa è una storia a lieto fine,
  col cane che è tornato a correre nel suo campo preferito grazie al suo tatuaggio.
  
  Tutto è però iniziato per la fretta, per la convinzione di
  portarlo in un posto migliore. Bastava aspettare una pattuglia di vigili
  del posto e si sarebbero presi loro cura del cane, magari ne conoscevano
  anche il padrone e Bob non avrebbe mai fatto una vacanza di tre settimane
  in una gabbia... 
Bob è contento, non sta più nella pelle, è arrivata la padrona, che ci fa solo una domanda: ci chiede come mai sia finito così distante; non rispondiamo, non lo sappiamo, ma lo immaginiamo...
Simone Marai - Lega Nazionale per la Difesa del Cane - Redecesio di Segrate, 30 giugno 2004
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